La vita accanto, Mariapia Veladiano

Rebecca è nata irreparabilmente brutta. Sua madre l’ha rifiutata dopo il parto, suo padre è un inetto. A prendersi cura di lei, la zia Erminia, il cui affetto però nasconde qualcosa di terribile, e la tata Maddalena, affettuosa e piangente. Ma Rebecca ha mani bellissime e talento per il piano. Grazie all’anziana signora De Lellis, Rebecca recupera un rapporto con la complessa figura della madre, scoprendo i meccanismi perversi della sua famiglia. E nella musica trova un suo modo singolare di riscatto, una vita forse possibile. La Veladiano racconta senza sconti l’ipocrisia, l’intolleranza, la crudeltà della natura, la prevaricazione degli uomini sulle donne, l’incapacità di accettare e di accettarsi, la potenza delle passioni e del talento.

Acquista La vita accanto

Una donna brutta non sa dire i propri desideri. Conosce solo quelli che può permettersi… Il possibile di una donna brutta è così ristretto da strizzare il desiderio.

Le cose portano dentro la storia che hanno vissuto e qui dentro serve spazio per storie nuove

Ma non ci sono parole per raccontare tutto, non a quell’età. qualche volta le si impara più tardi, quando hanno perso odore, colore, e soprattutto dolore.

Qualche volta bisogna stare attenti anche a chi ci vuol bene.

Una bambina brutta vive con prudenza, cercando comportamenti che non aggiungano disturbo a quello che già viene dal proprio aspetto. Una bambina brutta non da i capricci, non chiede, impara presto a mangiare senza fare briciole con il pane, gioca in silenzio spostando solo il necessario, mette in ordine la propria stanza prima che le venga chiesto, … (Pag. 36)

Era solo triste, ecco, la tristezza le aveva tarlato tutta l’anima senza che se ne accorgesse neanche lei, povero dottore. Come certi mobili che hanno pochi buchi fuori, ma i tarli li hanno divorati dentro e se li tocchi si sbriciolano, basta un niente.

Si fa quel che si può. E qualche volta mille anni sono come un giorno. “Quando?” – insisto. “quando bisogna combattere”.

Si può uscire dalla propria vita e restare vivi?

La vita non è un oggetto prezioso da custodire nel orso degli anni. Spesso ci arriva tra le mani giá sbrecciata e non sempre ci vengono forniti i pezzi con cui ripararla. Qualche volta bisogna tenersela rotta. Qualche volta invece si può costruire insieme quello che manca. Ma la vita sta davanti, dietro, sopra e dentro di noi. C’è anche se ti scansi e chiudi gli occhi e stringi i pugni.

Perchè l’amore è così, senza memoria e senza futuro, non sa che i giorni possono svegliare le storie passate.

Cosa importa del mondo degli altri quando i nostri sentimenti ci hanno abbandonato e rimane solo l’offesa per l’inganno subito?

Lui è solo sfumato. Si direbbe di un pezzo musicale troppo dolce che deve finire perdendosi.